Descrizione
EFFETTI: PROTEGGE DA ALTE TEMPERATURE, ATTENUA IL DANNO DA ECCESSO DI INSOLAZIONE, AIUTA NEI PERIODI DI SCARSA DISPONIBILITÀ D’ACQUA
*Può essere usato nell’agricoltura biologica conformemente all’attuale normativa europea
In biologia si definisce stress “una pressione di alcune forze avverse che tende ad inibire il normale funzionamento di un sistema biologico” (Short Oxford English Dictionary, 1983). In agricoltura lo stress abiotico è definito come “una qualunque pressione ambientale in grado di ridurre la produttività potenziale di una coltura”. In effetti gli stress ambientali rappresentano il principale fattore limitante per la produttività agricola. Quando i valori della temperatura, dell’intensità luminosa, della disponibilità d’acqua e/o degli elementi nutritivi si discostano dai livelli ottimali si può avere un forte danneggiamento della coltura fino a provocarne, in casi estremi, la morte. Molte colture non superano, mediamente, il 20% del potenziale produttivo e, secondo alcune stime (Boyer, 1982), gli stress di natura abiotica, legati cioè a fattori ambientali, causano circa il 70% delle perdite produttive delle colture più importanti.
Le piante sono in grado di percepire, a vari livelli (cellulare, tissutale e di organo), gli stress e di avviare un signaling che allerta, se necessario, l’intero organismo e, a volte, l’intera comunità vegetale; il tutto si concretizza in una serie di risposte in grado di conferire resistenza alle condizioni sfavorevoli.
Molti enzimi chiave del cloroplasto. Sia la carenza che l’eccesso di questi può avere effetti dannosi sulla fotosintesi delle piante. A causa dello stress termico le specie reattive dell’ossigeno (ROS) sono prodotte continuamente, come sottoprodotti di diverse vie metaboliche, in diversi compartimenti cellulari come cloroplasti, mitocondri e perossisomi; risultano altamente tossici e causano danni a proteine, lipidi, carboidrati e DNA. È ben documentato che alcuni microelementi svolgono un’importante funzione nella catena di trasporto degli elettroni del cloroplasto e proteggono le membrane dal danno ossidativo; inoltre, aumentano l’attività degli enzimi antiossidanti, la concentrazione di molecole antiossidanti e il tasso fotosintetico delle piante sotto stress.
Può ridurre indirettamente gli effetti negativi dello stress termico migliorando il tasso fotosintetico e il metabolismo dell’azoto della pianta. Migliora l’attività di molti enzimi dei sistemi vegetali, principalmente quelli implicati nella riduzione dell’ossidazione, nella decarbossilazione e nelle reazioni idrolitiche, quindi può svolgere un ruolo nella disintossicazione dei ROS.
Può diminuire la produzione di radicali liberi dell’ossigeno e aumentare i composti antiossidanti e le attività enzimatiche sotto stress termico.
Angely migliora la colorazione dei frutti e aumenta le resistenze strutturali dei tessuti vegetali favorendo le vie metaboliche implicate nel metabolismo degli zuccheri e quelle secondarie della sintesi della lignina.
MODALITÀ D’IMPIEGO
300-500 ml/hl ogni 10-15 giorni.
Non miscelare con rame, tranne su olivo, dove la miscela è possibile.
Eseguire prove di compatibilità fisico-chimica e di fitotossicità con prodotti fitosanitari.
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